sabato 7 luglio 2012

Quando i secondi sono meglio dei primi


Mourinho, in un'intervista disse: "Chi si ricorda contro chi Muhammad Ali vinse il titolo di Campione?"
Per sottolineare il fatto che arrivare secondi fosse inutile e che non serve per entrare nella mente della gente. Io voglio dimostrare il contrario.
Era il 7 luglio 1974. Si giocava la finale del Mondiale tedesco. I padroni di casa, affrontavano la mitica Olanda del Calcio Totale di Rinus Michels. Tutti davano gli uomini di Helmut Schon per spacciati. Gli olandesi ne erano anche troppo convinti.
Partiamo dall'immagine. Partiamo dal fallo di Vogts su Cruijff in area di rigore.
Dopo solo 1', l'Olanda aveva già la possibilità di portarsi in vantaggio. E Neskeens non tradisce.
E' passato 1', la Germania non ha toccato ancora il pallone e l'Olanda è già in vantaggio.
"Ormai ha vinto", avranno pensato tutto.
E come dargli torto? Fino a quel momento, l'Olanda, aveva espresso un calcio meraviglioso. Un calcio in cui tutti sapevano fare tutto. Non a caso, è stato rinominato Calcio Totale. Un calcio che aveva, in Johann Cruijff, il suo profeta, il suo simbolo.
Ma torniamo all'Olanda. Capace di battere 4a0 l'Argentina, 2a0 la Germania Est (che aveva battuto la Germania Ovest nel primo girone) e pure il Brasile Campione 2a0. Insomma, una squadra che aveva stupito tutti. Una squadra che aveva giocato splendidamente. Fino al 1' della finale. Poi stop. Il vuoto. La consapevolezza di essere i più forti e il voler credere che tutto sia già finito, per specchiarsi nella propria immagine per i successivi 89'. Invece no. Non puoi fare così contro la Germania.
Un calcio di rigore di Breitner e un gol del solito Gerd Muller. 2a1 Germania.
E finirà così. Con le lacrime degli olandesi, increduli difronte alla realtà. Avevano perso ed era solo colpa loro. Non chè la Germania fosse scarsa, era Campione d'Europa in carica e semifinalista Mondiale. Ma quell'Olanda, era di un altro pianeta. Era troppo forte per chiunque... tranne che per sé stessa. Battuta dal suo stesso senso di onnipotenza che le ha fatto perdere la ragione sul più bello, quando ormai i giochi erano fatti.
E vi parlavo pure di Cruijff. Dopo la prima azione, Vogts non lo perse di vista e gli fece passare un brutto pomeriggio.
Ora non è il momento di parlare di Cruijff (ce ne sarà), è il tempo di ricordare quella drammatica finale ed è tempo di ricordare il Mondiale dell'Olanda del Calcio Totale. Perché se è vero che i tedeschi vinsero la Coppa, è anche vero che non sempre le Coppe fanno la storia.



E dire che un'altra opportunità l'avrebbe avuta quattro anni dopo, in Argentina, ancora contro i padroni di casa. Persero anche lì. E non c'era Cruijff, stanco dello spogliatoio e indignato da ciò che successe nel '78 nel paese sudamericano.
Ma questo è il continuo di questa storia.
Oggi vi ho detto dell'Arancia Meccanica: la squadra più bella e meno vincente di sempre.

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