mercoledì 4 luglio 2012

L'uomo della Juve



"La Juve, il sogno della mia vita. La sognavo davvero. Perché io, che portavo all'occhiello il distintivo bianconero, avevo in quegli anni un solo desiderio: giocare una partita di serie A con la maglia bianconera.
Me ne sarebbe bastata una, ero sicuro, per essere felice per sempre. È andata meglio: in campionato ne ho giocate 444.
Ho fatto la mia parte senza sacrifici.
Perché ho dato quello che avevo dentro. Sono un uomo felice".
La Juventus ritiene Giampiero Boniperti il suo uomo più rappresentativo, la sua bandiera.
E forse, è giusto dire così. Perché l'esperienza di Boniperti alla Juventus, va oltre i 15 anni di permanenza, oltre i 5 scudetti e le due Coppe Italia, oltre il titolo di cannoniere, oltre le 469 partite, oltre i 188 gol. Perché Boniperti è stato alla Juventus facendo tutto quello che era possibile fare, esigendo sempre e solo una cosa: vincere.
Nel 1946, un diciottenne Boniperti, esordisce con la Juventus, facendo 6 presenze e realizzando 5 gol in tutta la stagione. Dal 1947 sarà titolare inamovibile della Vecchia Signora, di cui diventerà record-man di presenze e gol. Prima che lui stesso, molti anni dopo, trovi il suo degno sostituto.
Nel 1948, vince la classifica marcatori a 20 anni. La stagione dopo arriva il primo dei cinque scudetti. Il secondo arriverà nel '52. Gli ultimi tre saranno leggenda.
Nel 1957, a Torino arrivano due mostri sacri dell'epoca: il Gigante Buono gallese, John Charles e il Re del Tunnel Omar Sivori.
Boniperti-Charles-Sivori. Un trio d'attacco mostruoso, che porterà la Juventus alla vittoria in Serie A nel   1958, 1960 e 1961. Oltre alla Coppa Italia nel 1959 e ancora nel 1960.
Alla Juve collezionerà 469 partite e 188 gol in totale. Di cui 444 in Serie A condite da 178 gol.
La partita di ritiro di Boniperti è entrata di diritto nella storia del calcio italiano.
È un Juventus-Inter, datato 10 giugno 1961. La Juventus è già Campione e si gioca per recuperare una partita finita in protesta. E, per protesta (scusate la ripetizione), Angelo Moratti, presidente dell'Inter, decise di mandare in campo la Primavera, da dove sbuca un giovane Sandro Mazzola.
La partita finisce 9a1 per la Juventus. Sivori va giù pesante, entrando nel record, insieme a Silvio Piola, come unico giocatore ad aver segnato 6 gol in una partita di Serie A.
Ma la leggenda arriva al fischio finale. Tutti festeggiano, qualcuno contesta. Ma Boniperti, molto pacatamente, si toglie le scarpe, trova il magazziniere e gli dice "Tienile tu. A me non servono più".
Così finiva la storia di Giampiero Boniperti alla Juventus, almeno come giocatore.



Vi parlavo di un uomo che ha fatto tutto. Così è stato. Dal 1971 al 1990, diventa presidente della Juventus, vincendo nove Scudetti, tre Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, due Coppe UEFA, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Campioni.
Dal 1991 al 1994 è stato amministratore delegato. Prima di diventare presidente onorario nel 2006.


Parlavo di record. E lui è stato il record-man di gol della Juventus fino a poco tempo fa. Fino a che, un certo Alessandro Del Piero, non battesse tutti i record.
Ma, a lui, poco importa. Del resto, è stato lo stesso Boniperti a portare Alex alla Juve.
"Mi ricordo quando andai a vederlo e ho subito intravisto che aveva la stoffa del campione. Però sono anche stato fortunato nella scelta. Ci sentiamo ancora spesso e sono molto contento per lui. Finché è Alex a eguagliarmi, sono felice..."


Grande campione pure fuori dal campo.
E oggi ho voluto rendergli omaggio. Perché è pure vero che ha giocato negli anni '40, '50, '60, ma non è giusto che venga dimenticato così uno degli attaccanti-ala più forti che il calcio italiano abbia avuto.
Oggi compie la bellezza di 84 anni. Auguri Giampiero!

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