giovedì 14 aprile 2016

Inghilterra da 10 (con lode?)

Il gol di De Bruyne contro il PSG, dopo il 2-2 dell'andata, ha permesso al Manchester City di accedere per la prima volta nella sua storia ad una semifinale di Champions League. Un risultato importante per gli uomini di Pellegrini, che diventano così la decima squadra inglese ad approdare alle semifinali di Coppa Campioni/Champions League. Per rendere l'idea, la Spagna si ferma a sette, così come la Francia, mentre l'Italia arriva a cinque (non conteggiando la Sampdoria nell'edizione 1991/92, quando arrivò in finale senza dover giocare le semifinali). La Germania è la più vicina, con otto.

Per numero di semifinali totali, invece, le squadre inglesi sono seconde dietro alla Spagna, che con 54 semifinali (più una finale del Barcellona, sempre in merito all'edizione 1991/92) guidano la classifica, davanti appunto alle inglesi (38), alle italiane (33, più due, perché anche il Milan nel 1992/93 non disputò le semifinali), la Germania (31) e la Francia (12, più la finale del Marsiglia contro il Milan).

Nella classifica delle squadre, il Real Madrid la fa da padrone: Cristiano Ronaldo, con la sua tripletta, ha regalato la semifinale numero 29 ai Blancos. Secondo, staccato, il Bayern Monaco a 18. Il Barcellona si ferma a 15 (+1), mentre il Milan è appena giù dal podio con 12 (+1). La prima squadra inglese viene subito dopo: il Manchester United, infatti, è a quota 11 (prima semifinale nella stagione 1956/57), così come la Juventus.
Le altre inglesi sono, in ordine cronologico di prima apparizione in semifinale: Tottenham Hotspur (una semifinale del 1961/62), Liverpool (9 semifinali, la prima nel 1964/65), Leeds United (tre semifinali, la prima nel 1969/70), Derby County (una semifinale nel 1972/73), Nottingham Forest (due semifinali, la prima nel 1978/79), Aston Villa (una semifinale nel 1981/82), Chelsea (sette semifinali, la prima nel 2003/04), Arsenal (due semifinali, la prima nel 2005/06) e appunto Manchester City, che non arrivava così lontano in Europa dalla stagione 1969/70, quando poi vinse la Coppa delle Coppe.

Oltre al fatto di aver portato dieci club diversi in semifinale, l'Inghilterra ha anche il record di squadre diverse ad aver vinto la coppa (cinque) e di squadre ad essere arrivate in finale (sette: solo Tottenham e Derby County non hanno raggiunto la finale, in attesa del City). L'Italia in queste due classifiche si ferma a tre e sei, mentre la Spagna a due e quattro, la Germania a tre e sei, la Francia a una e quattro.

Il dominio inglese è quindi evidente, con Manchester United, Liverpool, Nottingham Forest, Aston Villa e Chelsea che hanno portato ben dodici coppe nelle loro bachece, tante quante quelle che possono vantare Milan, Inter e Juventus per l'Italia. Solo la Spagna è davanti, con le quindici vittorie di Real Madrid e Barcellona.

Fatta questa introduzione, andiamo a rivedere nove semifinali storiche per le squadre di Sua Maestà.

Tottenham Hotspur, stagione 1961/62, contro Benfica

Forte del titolo di campione d'Inghilterra ottenuto la stagione precedente, il Tottenham di Bill Nicholson, all'esordio nella massima competizione europea, si comporta splendidamente e, trascinata dai gol di Smith, Jones e Blanchflower, elimina Gornik Zabrze (8-1 a White Hart Lane), Feyenoord e il Dukla Praga del futuro Pallone d'oro Masopust. L'ultimo sorteggio non sorride agli inglesi, che avrebbero potuto prendere il ben più abbordabile Standard Liegi, toccato invece al Real Madrid. In semifinale vengono accoppiati ai campioni in carica del Benfica. Al Da Luz di Lisbona, dove i padroni di casa non avevano ancora perso in Europa, ci pensa José Augusto a regolare gli ospiti: sua la doppietta che segue il gol di Simoes, inutile invece la rete di Smith. Finisce 3-1, un risultato che dà comunque speranza a Blanchflower e compagni. Al ritorno, però, le cose si mettono subito male: segna Aguas al 15'. Una rete che costringe il Tottenham a tentare un'insperata rimonta. Smith trova l'1-1 al 34', mentre ad inizio ripresa è capitan Blanchflower a suonare la carica per l'assedio finale. Il risultato però non cambia e sono i portoghesi di Guttmann, per la seconda volta di fila, a volare in finale, dove batteranno 5-3 il Real Madrid al canto del cigno dei grandi campioni. L'allenatore ungherese, dopo la vittoria, se ne andrà, non prima di aver lanciato la sua celebre maledizione.

Aguas e Blanchflower si stringono la mano prima del match

Derby County, stagione 1972/73, contro Juventus

È la semifinale della famosa sfuriata di Brian Clough contro gli italiani. È la Coppa Campioni del mitico discorso fatto ai suoi giocatori, quello dove sottolinea il fatto che ci sia un'unica rappresentante inglese in Europa e quell'anno sarebbe toccato a loro.
Dopo aver superato agevolmente gli jugolsavi dello Zeljeznicar, i Rams compiono l'impresa negli ottavi, dove battono con un netto 3-0 il ben più quotato Benfica. I quarti contro i cechi del Trnava si rivelano più difficili del dovuto, ma con un 2-0 interno gli uomini di Clough accedono ad una storica semifinale. L'ultimo ostacolo è rappresentato dalla Juventus, che parte con i favori del pronostico. All'Olimpico di Torino finisce 3-1 per i Bianconeri, grazie a una doppietta di Altafini e al gol di Causio; inutile il momentaneo pareggio di Holmes. A fine partita, però, Brian Clough si scaglia contro i giornalisti, accusando la Juventus e il popolo italiano. L'opinione pubblica inglese gli va contro, accusandolo di aver danneggiato la reputazione del paese. Al ritorno sarà 0-0 e il sogno del Derby County si fermerà. In finale la Juventus perderà con l'Ajax, al suo terzo successo consecutivo.

Furino contrasta Gemmill
Leeds United, stagione 1974/75, contro Barcellona

La prima stagione del dopo Don Revie sembra partire male per i campioni in carica. Assunto Brian Clough, l'ex Derby County perde completamente lo spogliatoio, facendo cadere il Leeds nelle zone basse. Ciò porta all'esonero di Clough e all'ingaggio di James Armfield. Con il nuovo manager, la squadra elimina senza troppi problemi Zurigo, Ujpest e Anderlecht. In semifinale c'è la ripetizione della gara che assegnò definitivamente la Coppa delle Fiere nel 1971. Allora vinsero i Blaugrana, ma i Whites questa volta hanno altre intenzioni. All'andata finisce 2-1 grazie a Bremner e Clarke. Al ritorno, davanti ai 110.000 del Camp Nou, Lorimer segna al 7', rendendo inutile la rete di Clares nella ripresa: dopo otto anni una squadra inglese torna in finale di Coppa Campioni. Il Bayern Monaco, però, vincerà la sua seconda coppa consecutiva grazie alle reti di Roth e Müller.

I mai dimenticati Bremner e Cruijff prima dell'incontro 

Nottingham Forest, stagione 1979/80, contro Ajax

Brian Clough di nuovo protagonista. Il suo Nottingham Forest ha stupito tutti nella stagione precedente, diventando la terza squadra inglese ad aggiudicarsi la coppa. Quest'anno quindi dovrà confermarsi, che si sa essere sempre la parte più difficile. Il cammino verso la finale di Madrid inizia contro gli svedesi dell'Olster, che vengono eliminati facilmente, come i romeni dell'Arges Pitesti. Ai quarti capovolgono il risultato in Germania Est contro la Dynamo Berlino e accedono alle semifinali, dove ad attenderli c'è un Ajax forte di 30 gol segnati nei turni precedenti. Gli artefici del Calcio Totale, però, sono ormai in declino e non possono niente contro i ragazzi di Clough, che si impongono 2-0 al City Ground, rendendo inutile l'1-0 dei Lancieri al ritorno. Ad attenderli in finale c'è l'Amburgo, che ha sommerso 5-1 il Real. Ciò non intimorisce McGovern e compagni, che entrano nell'olimpo dei grandi bissando il successo dell'anno precedente.

O'Neill su Krol

Aston Villa, stagione 1981/82, contro Anderlecht

Un cammino forse ancora più insperato di quello del Nottingham Forest. Perché se è vero che Clough prese la squadra in Second Division, è anche vero che riuscì a dargli una sua identità, mettendola alla pari, se non sopra, le grandi dell'epoca. I Claret and Blue, dal canto loro, erano arrivati lì un po' per caso, senza dare l'idea di poter rimanerci a lungo. Negli seguenti, infatti, arriveranno piazzamenti mediocri, fino all'ultima posizione del 1987. Nel 1981/82 sono loro comunque a difendere i colori inglesi, e si fanno valere. Superato agevolmente il Valur, contro la Dynamo Berlino passano grazie ai gol fuori casa, mentre ai quarti battono 2-0 la Dynamo Kiev. In semifinale, un Anderlecht già due volte vincitore della Coppa delle Coppe, squadra assolutamente da non sottovalutare. All'andata giocata in casa è sufficiente un gol di Morley per avere ragione dei belgi, che non riusciranno a ribaltare il risultato al ritorno, garantendo ai Villans una finale storica. Il Bayern, favorito sulla carta, non riesce a segnare ed è quindi Peter Withe a incidere il suo nome nella storia, facendo vincere la Coppa dei Campioni alla quarta squadra inglese differente.

I capitani Coeck e Mortimer

Manchester United, stagione 1998/99, contro Juventus

Forte dei quattro campionati vinti dall'avvento della Premier League nel 1992, il Manchester United di Sir Alex Ferguson prova a consacrarsi anche in Europa. Archiviati i preliminari contro il Lodz e superato il girone con Brondy, Barcellona e Bayern Monaco come miglior seconda dietro i tedeschi, lo United inizia il tour in Italia. Fatta fuori l'Inter, è il turno della Juventus. Considerata da molti come la squadra più forte del mondo, i Bianconeri arrivano in finale di una coppa europea da quattro consecutivi: Coppa UEFA 1995 e le tre successive in Champions League. La sfida, quindi, si preannuncia infuocata. All'Old Trafford è Giggs in pieno recupero a tenere vivi i Red Devils, che stavano perdendo a causa delle rete di Antonio Conte al 25'. Nel ritorno al Delle Alpi, la squadra di Ancelotti fa valere la propria superiorità, portandosi sul 2-0 grazie a una doppietta di Inzaghi nei primi minuti, mettendo un piede e mezzo in finale. Poi, però, accade qualcosa che poteva succedere solo in quella stagione, quella del Treble. Nel giro di 10' Keane e Yorke pareggiano, spostando i favori dalla parte degli uomini di Sir Alex. Nella ripresa Cole segna il 3-2 a poco dalla fine, sancendo l'eliminazione della Juventus e l'apoteosi dello United, che torna in finale dopo 31 anni. Al Camp Nou di Barcellona si assiste alla finale più incredibile di sempre, molto probabilmente. Sheringham e Solskjaer rimontano a tempo ormai scaduto la rete di Mario Basler, completando il celebre Treble: Premier League, FA Cup e Champions League sono in mano al Manchester United di Sir Alex Ferguson.

Zidane accerchiato dai giocatori dello United

Liverpool, stagione 2004/05, contro Chelsea

Eliminato non senza problemi il GAK nel turno preliminare e superato da seconda il girone, alle spalle del Monaco, il Liverpool torna a vivere la sua più grande stagione europea a vent'anni di distanza. Fatte fuori Bayer Leverkusen in scioltezza e Juventus, le semifinali riservano un derby inglese contro il Chelsea. Gli uomini di Mourinho hanno il campionato già in tasca, mentre per quelli di Benitez la vittoria nella competizione potrebbe essere l'unica ancora di salvezza. Al Bridge finisce 0-0, mentre ad Anfield decide Luis Garcia, che manda i Reds in finale dopo vent'anni, quando persero contro la Juventus. Ad Istanbul l'avversaria è ancora un'italiana: il Milan. Le cose si mettono subito male per Gerrard & Co., con la rete di Maldini e la doppietta di Crespo. Nella ripresa, però, il Liverpool riagguanta il risultato in quelli che probabilmente sono i 6' più pazzi della storia: Gerrard, Smicer e Alonso pareggiano, mandando la partita ai supplementari. I Reds vinceranno poi ai rigori la loro quinta Champions League, dopo una partita assurda.

Luis Garcia festeggia contro il Chelsea

Arsenal, stagione 2005/06, contro Villareal

Superato il girone senza problemi, negli ottavi i Gunners vincono 1-0 al Bernabeu, accedendo ai quarti, dove fanno fuori senza problemi la Juventus. In semifinale c'è un'altra spagnola: il Villarreal. Il Submarino Amarillo è un autentico miracolo sportivo e ora si gioca la finale. La doppia sfida viene decisa dal gol di Kolo Touré all'Emirates, mentre al ritorno Riquelme sbaglia il rigore che avrebbe potuto riaprire la qualificazione. Per la prima volta nella sua storia l'Arsenal è in finale di Champions League, dove però perderà contro il Barcellona di Eto'o e Ronaldinho.

Lehmann para il rigore di Riquelme

Chelsea, stagione 2007/08, contro Liverpool

Vinto il girone, il cammino del Chelsea si sposta a est. Eliminato l'Olympiakos e il Fenerbahce in rimonta, le semifinale offrono un derby tutto inglese. Per la seconda stagione consecutiva, e per la terza in totale, i Blues incontrano il Liverpool. I precedenti sorridono ai Reds, ma gli uomini di Avram Grant hanno voglia di riscatto. Ad Anfield la partita termina 1-1: Kuyt a manda avanti i suoi, ma ci pensa Riise con uno sfortunato autogol a pareggiare i conti al 94'. Quell'autorete costerà, di fatto, la finale ai Reds. A Stamford Bridge, infatti, dopo 90' si è sull'1-1 e sono quindi necessari i supplementari. Il gol del 2-1 lo segna Lampard su rigore, che poi scoppia in un pianto carico di dolore per la morte della madre. Drogba la chiude, prima che Babel la riapra a poco dal termine. Troppo poco dal termine. Il Chelsea raggiunge la sua prima finale, dove ci sarà un altro derby inglese contro il Manchester United. Nella notte piovosa di Mosca è Terry a regalare la coppa ai Red Devils, scivolando durante il rigore decisivo.
Lampard batte il rigore che porta in vantaggio il Chelsea

Adesso è il turno del Manchester City, che proverà a scrivere la storia, diventando l'ottava squadra inglese ad accedere alla finale della coppa più importante per club. In attesa del sorteggio di domani, un breve riassunto delle dodici vittorie inglesi nella competizione:

Liverpool: 1977 contro Borussia Moenchengladbach, 1978 contro Club Brugge, 1981 contro Real Madrid, 1984 contro Roma, 2005 contro Milan

Manchester United: 1968 contro Benfica, 1999 contro Bayern Monaco, 2008 contro Chelsea

Nottingham Forest: 1979 contro Malmoe, 1980 contro Amburgo

Aston Villa: 1982 contro Bayern Monaco

Chelsea: 2012 contro Bayern Monaco

Riuscirà Pellegrini a scrivere la storia e centrare la sua prima finale, dopo l'eliminazione del 2006 con il Villarreal? O sarà il turno della terza volta di Guardiola? O l'undicesima del Real? Oppure sarà l'Atlético, dopo due finali, a prendere il bersaglio grosso?