giovedì 29 maggio 2014

Matt Busby e il suo Paradiso


Matt Busby è stato un centrocampista che ottenne discreti risultati con le maglie di Manchester City e Liverpool, tra il 1928 e il 1940, prima di dover interrompere la sua carriera a causa della guerra. Con la maglia dei Reds giocò talmente bene da meritarsi un posto nella lista "100 players who shook the Kop", una classifica venuta fuori da un sondaggio fatto tra i tifosi della squadra del Merseyside. Stranamente, però, come allenatore trovò fortuna nella squadra rivale sia del City che del Liverpool: il Manchester United. Fu il manager dei Red Devils per un quarto di secolo, dal 1945 al 1969 e poi ancora nel 1970/71, contribuendo in modo sostanziale al primo ciclo di vittorie di una squadra che sarebbe ben presto diventata uno dei principali club di Inghilterra e d'Europa. Infatti, all'arrivo dello scozzese in panchina, i Red Devils avevano vinto solo due Campionati e una FA Cup, ma la musica sarebbe ben presto cambiata. Dal 1947 al 1949 arrivarono tre secondi posti consecutivi, alle spalle di Liverpool, Arsenal e Portsmouth. Il titolo arriverà nel 1952, con una FA Cup già in bacheca nel 1948. Negli anni seguenti lo United continuerà ad impressionare il pubblico inglese ed europeo e Matt Busby arriverà ad attirare l'attenzione di Santiago Bernabéu. L'allora presidente del Real Madrid - cui verrà dedicato successivamente lo stadio - nel 1956, dopo un altro trionfo di Busby, ma soprattutto dopo che i Blancos avevano appena vinto la prima edizione della Coppa Campioni, offrì al tecnico scozzese l'incarico di allenatore del Real Madrid, "promettendogli il Paradiso". La risposta di Matt Busby fu leggendaria: «Manchester is my heaven». Lo scozzese rimase allo United e quel 6 febbraio del 1958 c'era anche lui sull'aereo che si schiantò a Monaco di Baviera. Morirono otto dei suoi giocatori, otto di quei mitici Busby Babes, che da lui presero il nome. Lui, invece, riuscì a sopravvivere e con pazienza e devozione, ricostruì la squadra, portandola al trionfo in Coppa dei Campioni nel 1968. E poco importa che la squadra che rifiutò, il Real Madrid, vinse poi altre quattro Coppe dei Campioni consecutive negli anni '50. Sir Matt Busby divenne una leggenda del Manchester United e ci volle un altro scozzese, sedici anni dopo il suo addio, per riportare alla gloria i Red Devils. Sir Matt morì nel 1994, riuscendo a vedere lo United campione dopo ventisei anni, quando fu proprio lui a condurre Best, Law e Charlton alla vittoria nel 1967. Nel 1999 lo United e Ferguson vinsero la Champions League nella maniera più incredibile contro il Bayern Monaco. Era il 26 maggio, proprio il giorno in cui Sir Matt avrebbe compiuto 90 anni. Una coincidenza? Forse. Intanto, se il Manchester United è riconosciuto in tutto il mondo come una delle squadre più gloriose del calcio mondiale, lo deve anche a Sir Matt Busby: l'uomo che a Manchester si sentiva in Paradiso.