lunedì 18 novembre 2013

Capocannonieri della Coppa Campioni (1960-1963)

Ferenc Puskas: 12 gol nel 1959/60 con la maglia del Real Madrid. L'ungherese inizia forte, segnando una tripletta agli ottavi contro il Jeunesse Esch, timbrando una volta il cartellino anche nel ritorno. Nei quarti segna un gol contro il Nizza nella gara di ritorno in Spagna. In semifinale, nel derby contro il Barcellona, segna una volta in casa, per poi siglare una doppietta anche al Camp Nou. Con il titolo di capocannoniere già in tasca, nella finale contro l'Eintracht Francoforte, mette a segno una quaterna: record dei record, mai più eguagliato.

José Aguas: 11 gol nel 1960/61 con la maglia del Benfica. I portoghesi interrompono l'egemonia del Real Madrid, e gran parte del merito va a questo giocatore: subito in gol nel turno preliminare in casa degli Hearts, seguito da una doppietta al ritorno. Agli ottavi fa due gol in casa contro l'Ujpest. Nei quarti sigla una doppietta contro l'AGF, ripetendosi al ritorno con un'altra marcatura in casa dei danesi. In semifinale segna sia in casa che fuori contro il Rapid Vienna. Nella finale iberica contro il Barcellona segna l'1-1: alla fine la sua squadra vincerà 3-2.


Justo Tejada: 7 gol nel 1961/62 con la maglia del Real Madrid. Nel primo turno segna due gol fuori casa contro il Vasas, seguiti da un gol al ritorno. Negli ottavi segna un gol in casa del Boldklubben. Ai quarti segna un gol alla Juventus nella terza partita, quella di spareggio dopo il doppio 1-0 delle partite "normali". In semifinale segna una doppietta allo Standard Liegi. Perderà la finale 5-3 contro il Benfica.





Heinz Strehl: 7 gol nel 1961/62 con la maglia del Norimberga. Inizia con una doppietta nei preliminari contro il Drumcondra, mentre al ritorno ne farà addirittura tre. Agli ottavi segna in casa del Fenerbahce. Viene eliminato dal Benfica ai quarti, pur vincendo la partita d'andata, in cui sigla il suo ultimo gol.






Bent Lofqvist: 7 gol nel 1961/62 con la maglia del Boldklubben. Segna tutti i gol nel primo turno: prima due in casa del Spora Luxemburg, a cui riserva, poi, una cinquina al ritorno. Sulla sua strada incontrerà il Real Madrid agli ottavi, che lo farà fuori facilmente.










Alfredo Di Stéfano: 7 gol nel 1961/62 con la maglia del Real Madrid. Nel ritorno dei preliminari segna una doppietta al Vasas. Agli ottavi, sempre al ritorno e sempre in casa, rifila una tripletta al Boldklubben. Ai quarti segna il gol vittoria in casa della Juventus. Segna il suo ultimo gol nella semifinale d'andata contro lo Standard Liegi. In finale perderà 5-3 contro il Benfica.
















Ferenc Puskas: 7 gol nel 1961/62 con la maglia del Real Madrid. A secco nel primo turno, sigla una doppietta agli ottavi contro il Boldklubben, rifilandogli un gol anche al ritorno. Rimane poi a secco fino alla semifinale di ritorno contro lo Standard Liegi. In finale si esalta e segna una tripletta, ma non basta: il Benfica vince 5-3. 



José Altafini: 14 gol nel 1962/63 con la maglia del Milan. Record per l'italo-brasiliano: nei preliminari ne rifila cinque all'Union Luxemburg, ripentendosi al ritorno con una tripletta. Ai quarti segna in casa del Galatasaray, aggiungendo un'altra tripletta al ritorno. In semifinale si ferma, ma per la finale è carico: è sua la doppietta che stende il Benfica, coronando il Milan campione d'Europa.






Riassunto delle edizioni: Le prime quattro edizioni degli anni '60 continuano a parlare iberico. Il Real Madrid completa la sua cinquina, con una finale da favola contro l'E. Francoforte, vinta per 7-3: Di Stéfano ne mette dentro tre, ma è Puskas l'eroe di giornata, grazie alla sua quaterna, che è ancora oggi nel libro dei record. Nel biennio successivo il Benfica riesce a spezzare il dominio dei Blancos, grazie ad una squadra dall'indubbio valore, a cui si aggiunge il mitico Béla Guttmann in panchina. Prima è il Barcellona ad arrendersi ad Aguas e compagni, l'anno dopo è il Real Madrid, che nulla può contro il fenomenale Eusébio. Nel 1963 la storia cambia e la Coppa (dopo sette anni) lascia la penisola iberica. Il Benfica prova a vincere la terza edizione di fila, ma Altafini e il Milan hanno altri programmi: Cesare Maldini alza la prima Coppa Campioni vinta da una squadra italiana.

Squadra simbolo: Benfica; grazie alle tre finali consecutive, i portoghesi di Béla Guttmann entrano di diritto nel libro del calcio. I protagonisti sul campo sono José Aguas, capitano dei due successi del 1961 e 1962, Mario Coluna, che erediterà la fascia, Cavém, José Augusto ed ovviamente Eusébio, giocatore chiave per la conquista del secondo titolo.





Giocatore simbolo: Ferenc Puskas; è vero che le primavere superavano ormai la trentina, ma l'ungherese continuava a stupire tutti. Bomber implacabile, si è portato a casa due titoli di capocannoniere (non sarebbero stati gli unici), segnando una quaterna e una tripletta, vincendo anche la Coppa nel 1960, dopo quella vinta l'anno prima.




Albo d'oro:
1959/1960: Real Madrid-Eintracht Francoforte 7-3 (Di Stéfano 27', 30' e 72', Puskas 45', 54', 60', e 70'; Kress 19', Stein 71' e 75'); 18 maggio 1960 Hampden Park, Glasgow;

1960/61: Benfica-Barcellona 3-2 (Aguas 30', Ramallets o.g. 30', Coluna 54'; Kocsis 20', Czibor 75'); 31 maggio 1961 Wankfdorstadion, Berna;

1961/62: Benfica-Real Madrid 5-3 (Aguas 25', Cavém 34', Coluna 51', Eusébio 65' e 68'; Puskas 17', 23' e 38'); 2 maggio 1962 Stadio Olimpico, Amsterdam;

1962/63: Milan-Benfica 2-1 (Altafini 58' e 70'; Eusébio 19); 22 maggio 1963 Wembley, Londra

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