giovedì 27 giugno 2013

Brasile in finale


Lasciamo stare la cabala, perché se no in Brasile ci sarebbe ben poco da festeggiare. Infatti nessuna squadra vincitrice della Confederations Cup, ha poi trionfato nel Mondiale successivo.
Parliamo però di ciò che ha detto Scolari, secondo cui il fatto di giocare in casa, possa trasformarsi in uno svantaggio per la sua squadra. Fino ad adesso non ha avuto molta ragione (per sua fortuna) e anche la storia dice che il Brasile gioca bene in casa.
Campionato Sudamericano di football 1919: nazione ospitante il Brasile, vince il Brasile.

Campionato Sudamericano di football 1922: nazione ospitante il Brasile, vince il Brasile.
Campionato Sudamericano di football 1949: nazione ospitante il Brasile, vince il Brasile.

Copa America 1989: nazione ospitante il Brasile, vince il Brasile.
Ma la storia dice anche che il 16 luglio 1950 al Maracana di Rio de Janeiro, si consumò una delle tragedia più drammatiche della storia del Brasile. Il Brasile perse all'ultima giornata del girone decisivo per l'assegnazione del titolo mondiale, contro l'Uruguay. Da lì, la Celeste è diventata un nemico pubblico per i brasiliani e da quel giorno si pensa che il Brasile in casa non riesca a giocare.
Con i quattro titoli di campione del Sud America sopraccitati, si può dire che non sia tanto vero il fatto che i verdeoro non sappiano gestire la pressione del loro pubblico. Anche perché nel 1989, si giocò al Maracana il 16 luglio l'ultima partita del girone per decidere chi avrebbe vinto quella Copa America. Il Brasile vinse 1-0 grazie a Romario contro l'Uruguay. 39 anni dopo avevano avuto la loro rivincita. 

Ma torniamo ai giorni nostri. Perché in quel maledetto 16 luglio di 63 anni fa, venne condannato il portiere di quel Brasile, tale Barbosa. Ieri, invece, la squadra di Scolari ha vinto anche grazie al loro portiere, quel Julio Cesar che ha parato il calcio di rigore a Forlan. Julio Cesar è bianco, e può sembrare una semplice formalità. Ma non da quelle parti. Perché Barbosa era nero e da quel 16 luglio nella Nazionale verdeoro venne stabilito un "patto" secondo cui nessun portiere di colore avrebbe mai più dovuto difendere la porta dei brasiliani. Non c'è niente di scritto, ma questa regola è stata mantenuta per quasi tutti questi 63 anni, tranne rare eccezioni. E quindi è per questo che Brasile-Uruguay del 26 luglio 2013 assume delle sfumature ancora più strane e affascinanti.
Ma chissà se i brasiliani si ricorderanno più di Julio o di Fred e Paulinho, che in finale ce li hanno portati con i gol. Del resto si sa che in Brasile contano solo i gol. 


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