lunedì 3 giugno 2013

Un ritorno Special

"Vi prego di non chiamarmi arrogante, ma sono campione d'Europa e credo di essere speciale." 
Si presentò così, José Mourinho, nove anni fa al Chelsea, con una frase che è praticamente entrata nella leggenda e che son sicuro lo accompagnerà fino alla morte. Già alla prima conferenza stampa fece capire di che pasta era fatto.
In quella prima esperienza, durata tre stagioni, vinse per due volte la Premier League (record di punti e titolo a Stamford Bridge dopo 50 anni), due Carling Cup e una FA Cup. Dal suo addio, nel 2007, i tifosi dei Blues non lo hanno dimenticato, come lui non si è dimenticato di loro. "Nella mia carriera ho avuto due grandi passioni, l'Inter e il Chelsea, e il Chelsea è molto più che importante per me. E' stato molto difficile giocare contro questo club. Ai tifosi prometto le stesse cose che ho promesso nel 2004 e dico: sono uno di voi".
Dunque, dopo sei anni, due Scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Liga, una Coppa del Re, una Supercoppa di Spagna e una UEFA Champions League, lo Special One torna a Londra, dove vorrà continuare a vincere. Magari aggiungendo un altro titolo di campione d'Europa. Sarebbe il terzo, quello che serve per raggiungere un certo Bob Paisley in cima alla classifica dei più vincenti di sempre.
Il Chelsea, il calcio inglese, l'Inghilterra, ritroveranno Mourinho. Solo una cosa sarà brutta: non ci sarà più la sfida tra il tecnico portoghese e Sir Alex Ferguson. Ma questa è un'altra storia.
La cosa bella, invece, sarà vedere il prossimo Chelsea-Tottenham: l'allievo (Villas-Boas) riuscirà a superare il maestro? Io attendo impaziente.
Come attenderò anche la prossima Supercoppa Europea (un titolo che gli manca, guarda caso), in cui il suo Chelsea sfiderà il Bayern Monaco di Pep Guardiola. Sempre rivali, anche in nazioni diverse.
Bentornato Mou!


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