mercoledì 15 agosto 2012

L'etica morale su un Mondiale

Lo chiamano El Lobo in Argentina, Jorge Carrascosa. E da quelle parti nel 1978 si giocò il Mondiale. Mentre Videla imponeva una delle dittature più crudeli della storia del calcio, cercò di organizzare il Mondiale lì, per nascondere il tutto e far credere al mondo che in Argentina era tutto bello e felice. Una cosa davvero schifosa. Talmente schifosa da far rinunciare sua maestà Cruijff al Mondiale. Troppo indignato per poter parteciparvi. Fa niente se l'Olanda sarebbe arrivata seconda. Lui a quel Mondiale non ci sarebbe andato lo stesso. Proprio come El Lobo.
Jorge Carrascosa non era un fuoriclasse. Era un terzino sinistro dal grande temperamento, però. E riuscì a scalare i ranghi della Albiceleste, diventandone capitano. Ma poco prima di quei Mondiali, disse "no". Gettò la fascia da capitano a terra, per lasciare che qualcun'altro la sporcasse di sangue. Non voleva essere "complice" lui di questo inganno che i vertici della dittatura avevano organizzato in ogni minimo dettaglio.
Dopo varie combine e truffe, l'Argentina vincerà 3a1 contro l'Olanda e Videla consegnerà la coppa a Daniel Passarella, mentre El Lobo era chissà dove.
Aveva dato un calcio ai suoi sogni di bambino. A quel voler alzare la coppa del mondo davanti al proprio pubblico, perché lui ha messo altre cose davanti alla gloria. E per questo, sarebbe giusto ricordarselo un po' di più.
Tutti sanno che Cruijff non andò a quel Mondiale, nessuno che nemmeno Carrascosa ci andò.
Io ve lo dico, sperando di far capire che il calcio va oltre una pedata ad un pallone. Perché lui diede un calcio alla dittatura.
E se pensate che fece tutto questo per farsi pubblicità, provate a cercare qualche sua intervista a riguardo. Anzi, non cercatela, perché tanto non ce ne sono.
Si ritirerà nel 1979, l'anno dopo il Mondiale, a soli 31 anni, senza far sapere più nulla di lui.
Il 15 agosto 1948 è nato El Lobo, Jorge Carrascosa. Auguri!


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