venerdì 17 agosto 2012

King Henry

E' tutta una questione di tattica.
Facile dire che non sei bravo, quando ti utilizzano come esterno di centrocampo anziché come attaccante.
Troppo facile fare questi discorsi, quando non si sa cosa dire.
C'era solo una cosa da dire: questo è un attaccante fortissimo, usatelo come tale.
Ci ha pensato Arsene Wenger a trasformarlo in un grande campione.
Il suo nome? Thierry Henry.


La carriera di Henry inizia al Monaco, proprio con Wenger allenatore. E anche lì non viene utilizzato da attaccante puro, ma bensì da ala. Ruolo in cui riesce comunque bene. Disputa 141 presenze e segna 28 gol nelle sue quattro stagioni e mezzo nel Principato.
A questo punto, passa alla Juve. Giocherà solo metà stagione e non riuscirà mai ad ambientarsi. Farà comunque 3 gol nelle sue 20 partite in maglia bianconera. Ma le due parti decidono di dividersi, privando l'Italia di un grandissimo campione.
Il 1999 è l'anno del ritrovo con Wenger. All'Arsenal, però. La stagione è fantastica e segna 26 volte in in 47 partite. Per farvi capire quanto siano importanti questi dati, basta pensare che fino ad allora aveva segnato 31 gol in cinque stagioni.
Nella stagione 2001-2002, segna 32 gol in 49 partite totali. Nella sola Premier League sono 24, che gli valgono il titolo di capocannoniere. E all'Arsenal il titolo inglese.
Si ripeterà due anni dopo, nella stagione degli "invincibili". L'Arsenal vincerà la Premier da imbattuta e Henry segnerà 30 gol in Premier. Ancora titolo di capocannoniere. Così come nelle successive due stagioni, con 25 e 27 gol.
Al termine della stagione 2006-2007, lascerà l'Arsenal, dopo due Premier League, tre FA Cup e due Community Shield.
Passa al Barcelona, dove segna 49 gol in 121 partite, vincendo due volte la Liga, una Coppa di Spagna, una Supercoppa spagnola, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club e una Champions League.
A questo punto capisce che non può più reggere i ritmi europei. E, all' età di 33 anni, decide di emigrare negli States, a New York, nei Red Bulls.
Nel 2010 e nel 2011 segna 17 volte nelle sue 41 presenze.
Poi, durante la pausa della MLS di quest'anno, torna clamorosamente all'Arsenal, facendo semplicemente impazzire i tifosi. E anche il sottoscritto, da buon tifoso United.
Gioca solo 7 partite, ma segna 3 gol. Il primo dei quali è riuscito ad emozionarmi. In FA Cup, contro il Leeds, entra al 68' e 10' dopo segna. Un boato assurdo dello stadio. Segnerà altri due gol in Premier League. Il numero 228 e 229 con la maglia dei Gunners.
Nella Nazionale Francese ha giocato 123 volte, segnando 51 reti e vincendo un Mondiale e un Europeo.
Adesso è tornato negli Stati Uniti e continua la sua magnifica carriera. Da attaccante, non da esterno di centrocampo. Capito Ancelotti?


Il 17 agosto 1977, nasceva questo grandissimo campione. Auguri Titì!

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