giovedì 14 novembre 2013

Io ci credo!


Non sono mai stato un amante del Ranking FIFA, né di quello UEFA, però vorrei partire proprio da un dato: l'Islanda, a giugno 2012, era al 131° posto nella classifica delle nazioni. Ora vi occorre sapere che in totale sono 207 e che agli ultimi posti troviamo nazioni come Mongolia, Isole Vergini, Seychelles e altri stati in cui, magari, sarà bello andare a farsi una vacanza, non di certo vedere una partita di calcio. L'Islanda, invece, oltre che essere una terra davvero splendida (parere personale), ha una tradizione calcistica sicuramente superiore a quella del Suriname (attuale numero 131). Ovvio, son sempre l'Islanda, e di soddisfazioni ne hanno avute ben poche, ma quest'anno potrebbe essere l'anno giusto. 
Ora l'Islanda è al 46° posto nel Ranking FIFA, complici gli ottimi risultati ottenuti nelle Qualificazioni al campionato del mondo del 2014, in cui gli uomini di Lars Lagerbäck sono arrivati secondi alle spalle della Svizzera, disputando delle buone gare, seppur con brutte battute d'arresto (sconfitta con Cipro), ma mostrando delle ottime potenzialità, soprattutto in giocatori come Kolbeinn Sigþórsson, giovane attaccante dell'Ajax, e Gylfi Sigurðsson, centrocampista offensivo del Tottenham Hotspur; entrambi a quota 4 gol segnati nel girone, dietro solo allo sloveno Novakovic. Gli Strákarnir okkar (i nostri ragazzi), soprannome della Nazionale Islandese, si affideranno soprattutto a loro per riuscire a superare la Croazia negli spareggi e scrivere il loro nome nella storia. Infatti l'Islanda mai si è qualificata ad una competizione internazionale e questa potrebbe davvero essere la volta giusta. 
Sono passati 66 anni dall'esordio contro la Norvegia a Reykjavík (partita persa 4-2) e oggi più che mai la Nazionale Islandese può fare il vero salto di qualità e partecipare ai prossimi Mondiali. Certo, in Brasile sarà tutta un'altra storia, ma già arrivarci sarebbe una splendida vittoria.
Forza Islanda, io ci credo!


La Nazionale Islandese festeggia dopo aver raggiunto i play-off per il Mondiale

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