domenica 14 luglio 2013

Gli occhi dell'ignoranza "premeditata"


Ultimamente su Facebook sta prendendo fama la parola "ignorante" riferita al calcio e ai calciatori. Da qui tutti i derivati per fare battute sui vari giocatori, come ad esempio: "Scarso come la fica a ingegneria", "Utile come gli occhiali per Bocelli". Entrambi riferiti a Jonathan dell'Inter, ma potrei citarne tanti altri. Rimangono comunque tutti ignoranti, sia i giocatori che le battute stesse. 
Ma per trovare il vero ignorante, bisogna tornare indietro fino al 1974. La scena è una punizione che metterebbe in imbarazzo persino i tanto sfottuti Constant e Iaquinta. Il protagonista è Ilunga Mwepu, giocatore dello Zaire (odierno Congo), difensore del già noto Mazembe.
Arriviamo al fatto. Il luogo è Gelsenkirchen, la data il 22 giugno del 1974, appunto. Si gioca la terza ed ultima partita del Gruppo B della prima fase a gironi. Il Brasile, all'85', sta vincendo per 3-0 contro lo Zaire, quando venne data una punizione in posizione favorevole ai Verdeoro. Sul punto di battuta si presentò Rivelino, deciso a siglare il 4-0. Ma poco prima che Rivelino prendesse la rincorsa, il nostro Mwepu uscì dalla barriera e calciò via il pallone, lasciando tutti di stucco. I brasiliani rimasero straniti senza sapere che fare. L'arbitro, invece, ha saputo benissimo cosa fare e ammonì  Mwepu, che ebbe pure il coraggio protestare. 
Il fatto resterà avvolto nel mistero fino al 2002, quando lo stesso Mwepu spiegherà le ragioni del suo folle gesto. Furono gli uomini di Mobuto, il leader dello Zaire, a minacciare i calciatori che, dopo lo 0-2 contro la Scozia e lo 0-9 contro la Jugoslavia, non sarebbero tornati a casa in caso di sconfitta con più di tre gol di scarto contro il Brasile. Ecco perché fece quella pazzia, semplicemente per far perdere tempo ai brasiliani ed impedirgli di segnare un ulteriore gol, che poteva valere la qualificazione, dato che la differenza con la Scozia era minima. Alla fine il turno lo passarono Jugoslavia e Brasile. Lo Zaire tornò a casa senza nessun sussulto.
Ma a distanza di quasi 40 anni, la punizione di Mwepu è ancora una delle più chiare dimostrazioni di ignoranza calcistica. Perché già guardandolo lo vedevi che aveva gli occhi di chi non aveva capito niente. E gli occhi non mentono, si sa.


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