martedì 26 febbraio 2013

Tra il mito di Duncan e la realtà di Phil

Duncan e Phil

Quello che è stato e che è Duncan Edwards dalle parti di Manchester, è qualcosa di unico. 
Duncan è stato un ragazzo amato da tutti e sempre ben visto da tutti. Ogni persona dell'epoca diceva che sarebbe potuto diventare il miglior giocatore britannico di sempre e uno dei più grandi sportivi della storia.
Edwards ha giocato solo sei stagioni nel Manchester United (suo unico club), riuscendo comunque a lasciare il segno nella storia della società, scendendo 177 volte in campo e timbrando il cartellino per 21. Ma non sono i numeri ad aver reso grande un ragazzo che grande ancora non lo era diventato, perché 21 anni sono pochi, troppo pochi. Troppo pochi perché il 6 febbraio 1958 nella gelida Monaco di Baviera, si consumava il drammatico incidente, a cui Duncan riuscì comunque a sopravvivere. Lottò fino alla fine, per 15 giorni, prima di arrendersi al destino, che se lo è voluto portare via anzitempo, lasciando il rimpianto per non averlo visto a  livelli ancora più alti, del resto era poco più di un teenager con una vita davanti.
Il mitico Sir Bobby Charlton, che lo ebbe come compagno, lo reputa come l'unico giocatore che lo ha fatto sentire inferiore. Mentre per allenatori del calibro di Terry Venables e Tommy Docherty, Duncan avrebbe sollevato la Coppa del Mondo del '66 da capitano (per il primo) e sarebbe diventato più forte di George Best, Maradona e Pelé (per il secondo). Mentre è emblematica la frase che disse Jimmy Murphy, allenatore in seconda delle United e che ebbe il merito di scoprire Duncan: "Quando sento Muhammad Ali proclamarsi il migliore del mondo, mi viene da ridere. Il migliore di tutti è stato un giocatore di nome Duncan Edwards."
Un giocatore amato ancora adesso, a distanza di 55 anni dalla sua morte, ma di cui non si saprà mai il suo vero valore.
Dicevo che si arrese 15 giorni dopo l'incidente, il 21 febbraio. Esattamente lo stesso giorno nel 1992, nasceva Phil Jones, un promettente difensore, sempre più usato nel ruolo di centrocampista centrale, che gioca proprio nel Manchester United. Le qualità sono indubbiamente diverse, ma questo ragazzo è sicuramente un predestinato e anche se non credo in queste cose, lo spirito di Duncan lo guiderà verso una carriera ricca di successi, proprio come sarebbe potuta essere quella di Edwards.
Perché? Il perché ve lo faccio dire ancora da Murphy e dal discorso che tenne ai funerali di Duncan: "Il migliore? Ce n'è stato solo uno ed era Duncan Edwards."
Ciao Duncan! 

Nessun commento:

Posta un commento