venerdì 8 febbraio 2013

Il capitano dei Busby Babes

Roger Byrne non era un giocatore dalla tecnica sopraffina, non faceva dei gran contrasti e la sua abilità di testa era nella media. Faceva il difensore, ma non era un muro insuperabile. Ma non è per questo che è ricordato. Viene ricordato per la sua etica sportiva e per l'intelligenza che metteva in campo, che gli permetteva di stare al posto giusto al momento giusto. Era un difensore centrale, un libero volendo, che lanciava la punta e sperava che facesse gol. Alcune volte si buttava anche in avanti, facendo grandi cavalcate, ricordandosi di esser nato come ala.
Con il Manchester United, sua unica squadra, ha messo insieme 280 presenze e 20 gol, dal 1951 al 1958. Mentre con l'Inghilterra ha il record di aver giocato tutte e 33 le sue partite consecutivamente, non andando mai a segno però.
La sua carriera s'interruppe il 6 febbraio 1958, quando perì a Monaco di Baviera insieme ad altri suoi sette compagni in un incidente aereo.
Se fosse tornato a casa, avrebbe scoperto che sua moglie era incinta. Otto mesi dopo la sua morte nacque il bambino, che prese il nome del padre.
Dalle parti di Manchester è ricordato come uno dei capitani più influenti della squadra, avendola capitanata dal 1954 al 1958, anno della sua morte.
Oggi avrebbe fatto 84 anni, ma la sua vita si è fermata a neanche 29, giusto due giorni prima.




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