martedì 7 gennaio 2014

Morte e rinascita del Submarino Amarillo


La storia la fa chi vince. O almeno così è nella maggior parte dei casi. Ad esempio, nel 1974 l'Olanda ha perso il Mondiale, ma ha sicuramente scritto una delle pagine più belle e significative della storia del calcio. Gli olandesi si sono arresi all'atto conclusivo anche quattro anni dopo, nel 1978 contro l'Argentina. Era il 25 giugno, si giocava al mitico Monumental di Buenos Aires e la partita finì 3-1: una doppietta di Mario Kempes decise l'incontro. Il giorno prima, il 24 giugno, era nato a San Fernando, una città nella provincia di Buenos Aires, Juan Roman Riquelme. Forte, per carità; di certo non uno di quei giocatori che hanno cambiato il calcio, ma forte. Palmarès un po' povero a dir la verità, però una semifinale di Champions League la ha giocata anche lui. Era il 2006 e toccava a lui adesso scrivere la storia. La partita è Villareal-Arsenal del 25 aprile, semifinale di ritorno di Champions. All'andata era finita 1-0 per i Gunners. Il Villareal, però, era praticamente un miracolo sportivo: Villareal è una città della comunità valenciana e la cosa bella è che ha solo 50000 abitanti. Non bastano nemmeno per riempire i maggiori stadi di Europa, ma erano riusciti a spingere una squadra sino alla semifinale della coppa per club più importante al mondo.
Ora torniamo indietro. È il 1967, il Villareal milita nella Divisione Regionale ed è una delle tante squadre delle tante serie del calcio spagnolo. Una squadra di provincia, insomma. Quell'anno arriva la promozione nella Terza Divisione spagnola e viene festeggiata con Yellow Submarine, la famosissima canzone dei Beatles, cantata però dai Los Mustang un gruppo spagnolo sempre degli anni '60. Da allora la squadra viene chiamata Sottomarino Giallo, Submarino Amarillo in spagnolo. Dal '67 sino alle fine del millennio, il Villareal però stenta e non riesce ad ingranare la marcia e continua ad oscillare tra la Seconda e la Terza Divisione. Nel 1998/99 disputa la prima stagione tra i grandi, ma viene subito rispedito al mittente. Non si perdono d'animo ed ottengono subito la seconda promozione nel 2000, restando nella Liga fino al 2012, anno della drammatica retrocessione. Dalla Champions alla Seconda Divisione il passo è breve. Già, la Champions, ve la ricordate?
Andiamo avanti con la storia. Con la storia di quella semifinale, ovviamente. La partita di ritorno stava per concludersi 0-0, qualificando così l'Arsenal alla loro prima, storica finale. Dall'altra parte, però, il Sottomarino non si arrende e a pochi minuti dalla fine si guadagna un calcio di rigore. Sul dischetto va Riquelme. Il Madrigal può contenere circa 34000 posti, meno dei cittadini di Villareal, ma sono sicuro che in quel momento tutti gli abitanti erano con la mente dentro lo stadio. L'argentino parte, prende la rincorsa: il tiro non è un granché, apre il piattone senza la necessaria sicurezza, quasi come se quello che stesse battendo fosse una preghiera, più che un calcio di rigore. La palla va verso destra, Lehmann, il portiere dell'Arsenal, verso la sua sinistra: detto in parole povere, azzecca l'angolo giusto. Para il tiro e lì finisce, di fatto, la partita. 0-0 che manda i Gunners avanti e lascia la squadra di Pellegrini con l'amaro in bocca. Me le sono immaginate quelle 50000 persone: certo che saranno tristi, ma penso anche molto orgogliose, perché ripeto, Londra ha più di 8 milioni di abitanti, Villareal no. C'è eccome una differenza! Ed è per questo che il Villareal è stato simpatico a tutti, perché è sempre bello vedere Davide contro Golia.
Già, Davide contro Golia. Quando si parla di calcio spagnolo ci sono sempre due Golia: Real Madrid e Barcellona. Tutti si sono sempre sottomessi allo straordinaria supremazia delle due big, ma il Villareal no, anzi è pure riuscita a mettersi in mezzo. Nella stagione 2007/2008 il Sottomarino Giallo è arrivato secondo alle spalle del Real, otto lunghezze avanti, ma staccando di ben dieci punti i catalani, terzi. Una grande prova di forza e maturità, che ha fatto sperare nella nascita di una degna rivale ai due squadroni. Poi è arrivato Guardiola e la musica è cambiata. 


Nel 2011 arriva un'altra qualificazione alla Champions. Il gruppo è di quelli tosti: Bayern Monaco, Manchester City e Napoli. La fine è indegna: sei sconfitte, due gol fatti e quattordici subiti. È l'inizio di una stagione che segnerà la fine di uno dei veri miracoli calcistici degli ultimi tempi. La squadra si gioca la salvezza fino all'ultimo, ma alla fine deve arrendersi e arriva diciottesima. Con la retrocessione se ne vanno via alcuni dei giocatori più importanti, facendo temere un tracollo che avrebbe portato il Submarino ad una completa disfatta. Invece no. Pronti via e si parte male, certo, ma poi inizia tutto a girare bene e la Seconda Divisione si termina in seconda posizione. Un solo anno di purgatorio, poi subito verso la rinascita. La classifica della Liga ora dice: Barcellona 49, Atletico Madrid 49, Real Madrid 44, Athletic Bilbao 33, Real Sociedad 32, Villareal 31. Ora ci sono i cugini del Real a dar fastidio ai due mostri, ma il Villareal è lì, a soli due punti dalla Champions League. Non male per una neopromossa. Ma dopo oltre un decennio nella Liga e notti come quella del 25 aprile 2006, la Champions League non deve più essere un miraggio, anzi, deve essere l'obiettivo primario. Sperando che la prossima volta, al posto di Riquelme, ci sia qualcun altro. 
E per chiudere il discorso, alla fine il Villareal non ha vinto nulla, ma ha scritto una entusiasmante pagina del calcio spagnolo ed europeo.
We all live in a yellow submarine!


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