lunedì 13 gennaio 2014

Stand up



Ieri sera stavo ascoltando l'album "Stand Up" dei Jethro Tull. Come tutti saprete, "stand up" vuole dire alzarsi, ma c'è anche un altro significato: "stand-up comedy" è un termine che viene usato per indicare i cabarettisti. Ecco, ora abbiamo due strade: alzarsi ed essere presi in giro. Stavo ascoltando quell'album e posso assicurarvi che era la più perfetta sintesi di Sassuolo-Milan. Da una parte una squadra che si è alzata, dall'altra una che è stata letteralmente presa in giro.
New Day Yesterday: è la traccia numero uno dell'album. Ieri è stato un nuovo giorno, per certi versi. O forse no, perché se è vero che il Sassuolo ha vinto con una grande rimonta, è anche vero che non stupisce più di tanto aver visto il Milan perdere in questo modo e contro i Neroverdi. Quindi no, non è stato un nuovo giorno ieri. E, anzi, mi permetto di cambiare le parole del testo: "It was a new day yesterday, but it's an old day now", lo facciamo diventare "It was an old day yesterday, but it's a new day now". Ovviamente oggi è un giorno nuovo, perché è stato esonerato Massimiliano Allegri. Ovvio, non una sorpresa, c'era solo da capire il quando, cioè oggi. "It's a new day now".
Back to Family: quarto brano dell'album. E' la sfida del Milan: Clarence Seedorf. L'olandese potrebbe tornare ai Rossoneri, ma da allenatore. "I think I enjoyed all my problems, where I did not get nothing for free.Oh, I'm going back to the family". Appunto, tornare alla famiglia. Sarà una scommessa: sia per il Milan che per lo stesso Seedorf. Siamo sicuri che un ritorno in famiglia, adesso, possa far bene?
Nothing is Easy: sesto brano. Il titolo dice già, di per sé, tutto. "Just try hard and see why they're not worrying me" questa invece è la frase che più rappresenta Allegri: lui ci ha provato, non importandosene troppo degli altri ed è per questo che se ne va a testa alta. A Seedorf, o a chiunque arrivi, lascio il titolo: nulla è facile, figuriamoci allenare questo Milan.
Passiamo alla partita ora. La riassumo in due parole: Domenico Berardi. Quattro gol al Milan per dimostrare di non essere un semplice predestinato e per centrare i gol numero 8, 9, 10, 11 in sole 14 presenze di Serie A. Per il resto è il solito Milan. Robinho e Balotelli avevano illuso tutti, ma poi l'uragano Berardi si è abbattuto sulla squadra di Allegri, mandandolo alla deriva. 
Il Sassuolo si è alzato, il Milan è stato ridicolizzato. Ancora una volta.



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