mercoledì 15 maggio 2013

Fine di un'era

Era: "Lungo arco di tempo segnato da un avvenimento storico fondamentale". Forse, spesso viene usata a sproposito questa parola, ma stavolta è proprio il caso di dirlo: è finita un'era.
È arrivato il momento anche per me, dopo una settimana di riflessioni, di opinioni e di confronti, di parlare dell'evento che ha cambiato per sempre il calcio moderno. Un evento che nessuno si aspettava. Non ora, non dopo una Premier League vinta, praticamente, in scioltezza. Non dopo aver dichiarato, qualche settimana fa, "Abbiamo i mezzi economici per fare un grande acquisto". Ma alla fine, al Manchester United, è arrivata una perdita, la più importante. Più di Rooney o di van Persie, più del ritiro (che era solo da ufficializzare) di Scholes o di uno clamoroso di Giggs. Si è ritirato il Boss. L'uomo che ha plasmato una squadra, rinnovandosi sempre, fino a diventare una leggenda del calcio. 
Sir Alexander Chapman Ferguson aveva ormai la seconda residenza sui campi della Premier League, in particolare all'Old Trafford. A novembre sarebbero stati 27 anni sempre sulla stessa panchina, quella del Manchester United. 
Per chi fa finta di intendersi di calcio, potrebbe essere sembrata una passeggiata l'avventura di Sir Alex al club inglese. Invece no. 




Facciamo un passo indietro e torniamo al 6 novembre 1986. Ferguson viene ufficializzato come nuovo manager del Manchester United, sostituendo Ron Atkinson. L'esordio fu l'8 novembre in trasferta contro l'Oxford United. Il Manchester perse 2-0 e venne superato dal Chelsea in classifica. Una classifica che diceva: posizione 20, punti 12. Il Newcastle, ultimo, era solo due punti indietro. La situazione era drammatica, soprattutto per un club che aveva una Coppa Campioni in bacheca. Ma non si vive di ricordi e il titolo nazionale mancava ormai da 19 anni. Un'eternità.

Piano piano, però, Ferguson riuscì a farsi valere come allenatore di una "big". Dopo i tre titoli scozzesi e la Coppa delle Coppe con l'Aberdeen, comunque, l'undicesimo posto finale, seppur ottenuto con una bella rimonta, non poteva di certo soddisfare il nuovo tecnico, che puntava a traguardi ben più importanti. Cosa che non riuscì ad ottenere subito, rischiando addirittura l'esonero. Nel 1988 arrivò un secondo posto contro il Liverpool e l'anno dopo di nuovo un undicesimo posto. Nel 1990, dunque, la dirigenza stava cominciando a spazientirsi. Voleva tornare a vincere e la partita del terzo turno di FA Cup del 7 gennaio contro il Nottingham Forest avrebbe segnato le sorti della carriera di Sir Alex. E, in futuro, di tutto il calcio.
Dentro o fuori, è questo il bello dell'eliminazione diretta. Il Manchester United era addirittura quindicesimo quando andò a far visita alla squadra di Brian Clough. Finì 1-0 grazie al gol di Mark Robin. Lo United poi proseguì il suo cammino sino alla finale, dove ebbe la meglio sul Crystal Palace in due round. Finalmente era arrivato il primo titolo, dopo tre anni e mezzo. Dentro o fuori: per Ferguson, fu l'inizio della leggenda. 
In campionato finiranno tredicesimi, solo sei punti sopra la retrocessione. Ma poco importa, perché era arrivato un trofeo e l'allenatore di Glasgow ricevette fiducia.


Nel 1991 lo United arrivò sesto, ma vinse la Coppa delle Coppe contro il Barcellona. Nel 1992 finì secondo dietro il Leeds United, portandosi a casa la Coppa di Lega. Terza stagione consecutiva con almeno un trofeo: era stata fatta la scelta giusta.
Nel 1992, il calcio inglese cambia: addio First Division, benvenuta Premier League. È l'inizio del dominio!
Arriva Eric Cantona all'Old Trafford e il nuovo campionato parla quattro volte su cinque Red Devils, che tornano al titolo nel 1993 dopo ben 26 anni d'attesa. Da Best, Charlton e Law a Cantona, Giggs e Hughes. Da Busby a Ferguson. Giggs, premiato come miglior giovane nel 1993, diventerà una bandiera dello United. Fu l'inizio di una nuova era. 
Ma la storia c'insegna, che l'inizio di qualcosa, segna la fine di qualcos'altro. E per un Manchester United di nuovo campione, arriva un Nottingham Forest ultimo, con Brian Clough che lascia il calcio. Ma questa è un'altra storia.
Forse il miglior acquisto di Sir Alex

Nel 1994 arriva il primo double Campionato-Coppa nella storia della società, che viene sempre più premiata nella scelta del tecnico. Fino al 1999, un anno storico nella storia del calcio inglese. Il 16 maggio lo United vince la Premier. Il 22 la FA Cup contro il Newcastle. Il 26 c'è in programma la finale di Champions League contro il Bayern Monaco al Camp Nou di Barcellona. Al 91' il Bayern stava vincendo 1-0. A fine partita, pochi minuti dopo, il risultato dirà 2-1 per il Manchester United. Sheringham e Solskjaer mandarono in visibilio i tifosi dei Red Devils, consegnando per la seconda volta la Coppa al Manchester United, dopo la vittoria del 1968 grazie a Matt Busby. Sir Matt era nato proprio il 26 maggio di 90 anni prima: un segno del destino. Ferguson, ormai, era destinato a scrivere la storia del club proprio come fece Sir Matt Busby.

Festeggiamenti dopo la vittoria sul Bayern Monaco

Ma è riuscito pure a far meglio. Il 19 dicembre 2010, infatti, ha raggiunto l'incredibile traguardo di 8811 giorni alla guida del club, battendo il primato di Busby. 
I suoi (quasi) 27 anni alla guida di un club, sono secondi solo ai 44 di Guy Roux sulla panchina dell'Auxerre. Ma è un dettaglio da poco, per quello che viene definito il miglior manager della storia del calcio. Sir Alex si ritirerà con 38 trofei in 26 anni alla guida dei Red Devils, tra cui spiccano: 13 Premier League, 2 Champions League, 5 FA Cup, 4 Coppe di Lega inglese e una Coppa delle Coppe. Un palmares mostruoso!

Il traguardo a cui Sir Alex puntava era uno: superare il record di 18 titoli inglesi del Liverpool. Nel 2009 li raggiunge. Nel 2011 arrivò a quota 19. Adesso è a 20 il bottino del Manchester United e 13 di questi li deve a questo magnifico allenatore scozzese.

Quando lessi la notizia del suo ritiro, pensavo fosse un'altra balla, solo una storia inventata dai giornali per vendere. Io non ci badai molto e andai a letto. Il giorno dopo, la notizia fu resa ufficiale. Non potevo crederci, perché pensavo che Sir Alex avrebbe continuato per altri 10 anni. Invece no, ormai aveva preso la sua decisione. Ha avuto anche il tempo di pensare al suo sostituto: David Moyes. Quel Moyes che lo scorso anno, con il suo Everton, bloccò lo United sul 4-4, permettendo al City di iniziare la rimonta che avrebbe poi condotto la squadra di Mancini al titolo inglese. Titolo che è stato subito riportato a "casa": sulle ventuno edizione sin qui disputate, come già detto, per ben 13 volte il Manchester United ha portato a casa il trofeo. Un dominio assoluto.


Toccherà a Moyes, adesso, continuare a vincere. Ma raccogliere l'eredità di Sir Alex, sarà tutt'altro che facile. La dirigenza lo sa bene, per questo ha fatto firmare al tecnico di Glasgow (sì, pure lui) un contratto di ben sei anni. Per tutti i Red Devils, il consiglio è di non pensare a Moyes come il sostituto di Ferguson, ma più semplicemente, come un nuovo allenatore, molto preparato e in cerca di successi. Perché sostituire questo monumento del calcio, è francamente impossibile. Un allenatore che prima è diventato il miglior in Inghilterra, poi in Europa, poi ha superato Sir Matt, fino a diventare il migliore di sempre. Grazie, Sir Alex!
Io ti ricorderò sempre così
Quello che avevo da dire, l'ho detto. Ho semplicemente scritto un breve tributo a questa leggenda del calcio.
"The impossible dream, made possible by Sir Alex Ferguson."

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