mercoledì 13 novembre 2013

Greaves, Francis, Bale e la crescita del calciomercato


Gareth Bale, nell'ultima finestra di calciomercato, si è trasferito dal Tottenham Hotspur al Real Madrid per una cifra compresa tra i 91 e i 100 milioni di euro. La cifra esatta non è stata resa nota, ma ormai Bale è diventato per tutti "Mister 100 milioni", perché per tutta l'estate sull'asse Londra-Madrid si è trattato su questa base, con punte di addirittura 145 milioni; numeri impressionanti! Impressionanti soprattutto qui in Italia, dove solo il Napoli è riuscito a sborsare tanti soldi per un giocatore (Higuain è arrivato per 40 milioni proprio dal Real Madrid), ma solo grazie alla vendita di Cavani al PSG, che ha praticamente in rosa solo giocatori provenienti dalla Serie A. In giro per l'Europa non sono stati da meno: basti pensare ai 50 milioni pagati dall'Arsenal al Real Madrid per avere Mesut Özil, che si è visto incredibilmente relegato in panchina dopo gli arrivi di Isco e, appunto, Gareth Bale. Per alcuni è stato strapagato, in quanto non pensano che valga tutti quei soldi. E in effetti il gallese non ha iniziato alla grande la sua avventura spagnola: tra infortuni e un ambientamento difficile, non è riuscito sin da subito a dare il meglio di sé, finendo per essere schiacciato dal peso di quei "100 milioni". Era proprio questo il rischio di prendere un giocatore per quella cifra, il rischio di vederlo soffocato dalla sua nuova etichetta, il rischio di dover comunque dimostrare di valerli quei soldi; perché a volte non basta essere bravi, a volte bisogna superarsi e reinventarsi. Bale è sicuramente un grande giocatore, ma è anche vero che non è un campione e che quei soldi, quei tanti soldi, non li vale, semplicemente perché per superarsi e reinventarsi devi essere un campione in senso assoluto e l'ex Tottenham non lo è. È forte, ma non vale 100 milioni: lo sanno tutti e lo sapeva anche Florentino Perez; ma vuoi mettere il vanto di avere i due giocatori più pagati di sempre in rosa con l'avere "solamente" un Bale pagato 40-50 milioni? Non sia mai, perché ormai conta più la forma che la sostanza e gli affari a buon mercato vengono visti con riluttanza. Poi però guardi in Italia e trovi la Juventus che ha pagato uno dei migliori centrocampi d'Europa (Pirlo, Vidal, Pogba, Marchisio) la misera somma di 10 milioni. Ah, ma allora c'è ancora qualcuno che non si perde in inutili trattative milionarie, o forse, più semplicemente, in Italia non ci sono i soldi e allora si fa di necessità virtù? La seconda alternativa ha più senso. E forse la risposta di tutti questi discorsi sul calciomercato è proprio contenuta in quella parola: senso. Perché chi riesce a capire qualcosa in tutti questi giri di soldi è bravo. E se è vero che adesso ci sono più soldi rispetto agli anni passati, è anche vero che prima venivano usati meglio e con più moderazione; perché infondo Bale non ha ancora dimostrato nulla e difficilmente sarà lui l'uomo decisivo per le sorti del Real Madrid. Il gallese passerà alla storia come uno strapagato, vedendo passare in secondo piano tutte le sue indubbie doti tecniche. Quindi faccio una domanda: siamo sicuri che Bale abbia fatto bene ad andare al Real Madrid in queste condizioni? Solo il tempo ce lo dirà.

Adesso torniamo indietro fino agli anni '60. Rimaniamo sempre in Inghilterra, sempre a Londra, per parlare proprio di un calciatore londinese: Jimmy Greaves. Bastano tre parole per descriverlo: The goal machine. Macchina da gol. Con i suoi 44 gol in appena 57 apparizioni, è il terzo cannoniere della Nazionale Inglese, dietro solo a Bobby Charlton e Gary Lineker. Bomber di razza, detiene il record di gol segnati in First Divison: 357 in 516 partite. Ha sempre giocato in squadre della sua città, fatta eccezione per la parentesi italiana al Milan. Nel club rossonero non riuscirà ad ambientarsi e verrà rispedito a casa in pochi mesi. Il suo rendimento comunque parla per lui: 12 partite 9 gol. Menomale che non si era ambientato! Nel 1961, dopo quattro anni al Chelsea e qualche mese al Milan, è il Tottenham a farsi avanti per lui. Qui i dettagli dell'acquisto si sanno e sono entrati nella leggenda: 99,999 £. Solamente una Sterlina sotto le 100,000. Il motivo di questa curiosa cifra? Bill Nicholson, allenatore degli Spurs, non voleva caricare Greaves della pressione per essere il primo giocatore ad essere pagato 100,000 Sterline. Secondo il vecchio Jimmy, però, le cose sono andate diversamente: era lo stesso Nicholson che non voleva essere il primo manager a comprare un giocatore ad una cifra così alta. Fatto sta, che Jimmy Greaves è diventato il cannoniere più prolifico nella storia del club di Londra, portando a casa due FA Cup, due Charity Shield e una Coppa delle Coppe in cui, manco a dirlo, si laureò capocannoniere. Alla voce First Divison lo spazio rimane vuoto: un grande peccato per un giocatore così forte. Si consolerà nel 1966 con la vittoria del Mondiale, anche se un infortunio lo terrà fuori dal campo per tutta la parte centrale della competizione, fino alla finale in cui vedrà il suo sostituto, Geoff Hurst, segnare l'unica tripletta in un atto decisivo. Jimmy tornerà a casa da campione, ma con la coda tra le gambe e senza la maglia da titolare dei Three Lions. Poco importa per The goal machine, perché ormai aveva dimostrato a tutti che quelle 100,000 £ le valeva tutte, figuriamoci 99,999!

Jimmy Greaves con la medaglia di campione del mondo nel 1966
Quasi vent'anni dopo una storia simile si ripete con Trevor Francis. Non il miglior attaccante in circolazione, non una vera e propria macchina da gol, ma un buon attaccante che aspettava la chiamata giusta. Quella chiamata arriva all'inizio del 1979: Trevor è negli Stati Uniti a giocare (e segnare) con i Detroit Express, in prestito dal Birmingham City, con cui si era già affermato ad alti livelli nel campionato inglese. La chiamata è di quelle importanti, perché dall'altra parte ci sono i campioni in carica del Nottingham Forest. Sul piatto vengono messe 1,000,000 di Sterline: mai nessun inglese è stato pagato così tanto. Anche qui c'è un piccolo aneddoto: Brian Clough, allenatore del Forest, disse che la cifra reale fu di 999,999 £ e che venne fissata per non caricare il giocatore della "solita" pressione. In realtà non si sa se Clough disse mai quella frase, anche perché con le tasse il prezzo di Francis lievitò fino a 1,150,000 £, rendendolo di fatto e senza appello "The million pounds man". L'uomo da un milione di dollari ripagò la fiducia accordatagli il 30 maggio 1979 all'Olympiastadion di Monaco di Baviera. In programma c'era la partita che tutti vorrebbero giocare almeno una volta nella vita, la finale di Coppa dei Campioni. Davanti a 57000 spettatori, fu proprio Trevor Francis a siglare l'unico gol della gara contro il Malmö, facendo diventare il Nottingham Forest campione d'Europa per la prima volta nella sua storia. Anche in questo caso, quella cifra così alta, quel milione di Sterline, era stato speso più che bene. 

Trevor Francis bacia la Coppa Campioni

Ora torniamo ai giorni nostri. Ho già detto che Gareth Bale è senza dubbio un grande giocatore, ma qui non si tratta di essere o non essere bravi, qui si tratta di scrivere la storia. Greaves e Francis, a modo loro, ci sono riusciti. Siamo sicuri che Bale ce la farà, soprattutto avendo come compagno di squadra un Cristiano Ronaldo che sta demolendo ogni sorta di record del club di Madrid? Ovviamente no. Non lo dico perché sono un veggente o perché voglio portare sfortuna al povere Gareth, ma semplicemente perché lo vedi subito: Cristiano Ronaldo e Messi sono i tipi di calciatore in grado di cambiare la storia. L'unico modo per fare qualcosa di davvero leggendario, sarebbe portare il Galles ai Mondiali. Ma se non ci è riuscito un certo Ryan Giggs, mi sembra molto dura.
Poi magari mi sbaglio, ma una cosa è certa: con Greaves e Francis hanno in qualche modo cercato di proteggerli da un'eventuale pressione, Bale è stato letteralmente preso di mira. Anche da qui si capisce com'è cambiato, e come sta cambiando, il calcio. In bene o in male non si sa, quello lo diranno le generazioni future.


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