lunedì 19 agosto 2013

La Corta dei Miracoli


Ci sono storie brevi e sconosciute capaci di segnare un'epoca. Sono durate un attimo, giusto il tempo di far vivere grandi emozioni ad un'intera città. Poi, però, le favole svaniscono e bisogna tornare con i piedi per terra, senza sapere che nel frattempo si era cambiata la storia.
È il caso di Corrado Viciani, un ex calciatore ed allenatore italiano, con un carriera trentennale in panchina. Tra le varie squadre da lui guidate, troviamo anche la Ternana. Una squadra in rapida ascesa, che nel giro di neanche dieci anni si ritrova dalla Serie D alla Serie A. Viciani porta gli umbri dapprima in B, poi in un secondo momento, compie il miracolo di portarli in A. Il gioco era innovativo, fatto di possesso palla e scambi brevi, con cambi di posizione e reparti corti. Era nata la "Corta dei Miracoli".




Corrado Viciani arriva alla Ternana nel 1967, ottenendo subito la promozione dalla Serie C alla Serie B, dove gli umbri mancavano da vent'anni. Nel campionato successivo si salva, arrivando decimo. Poi va all'Atalanta e al Taranto. Torna nel 1971, vincendo il Campionato di Serie B, conquistando la prima, storica promozione in Serie A delle Fere, che è diventata la prima squadra umbra a raggiungere la massima serie. Un traguardo incredibile, che ha avvicinato la città alla squadra, i tifosi ai giocatori. 
Gran parte del merito è proprio di Viciani, un vero e proprio innovatore del gioco. In un calcio in cui si lasciava che fosse l'avversario ad attaccarti, per poi colpirlo in contropiede, il tecnico nato in Libia preferiva che fosse la sua squadra ad avere la palla, avanzando tutti insieme facendo dei brevi e precisi passaggi, lasciando che fosse l'avversario a dover correre. 
Questa descrizione vi ricorda qualcosa? Se dite Barcellona, avete proprio centrato il punto. Infatti la Ternana ha anticipato di quarantanni il gioco di Guardiola. L'unica differenza, è che in quella squadra non c'erano Xavi, Iniesta e Messi. Erano tutti dei gregari, dei gran lavoratori, che si applicavano al massimo per cercare di trasformare in pratica la teoria di Viciani. "Se la palla ce l'hai sempre tu, è più facile che riesca a far gol". Un concetto talmente semplice, da cadere nel ridicolo. Ma era un'innovazione nel calcio di allora, in cui si facevano dei lanci lunghi per cercare la punta e andare a segnare. Viciani seppe rivoluzionare i metodi di gioco, ma non solo. Infatti, non avendo in squadra dei campioni a livello tecnico, sapeva che avrebbe dovuto puntare tutto sulla forma fisica. I suoi allenamenti erano massacranti, ma il tutto era finalizzato a creare dei giocatori instancabili, capaci di avanzare verso la porta avversaria e tornare in difesa per tutti i 90'; perché, come già detto, si andava avanti insieme, cercando di confondere l'avversario con tutti quei passaggi corti e i cambi di posizione. 
I risultati non furono sensazionali, infatti nella stagione in Serie A la squadra arrivò ultima, ma fecero sognare una città come Terni, che dopo anni di delusioni e reclusioni in serie minori, riusciva finalmente ad assaporare il grande calcio. Perché con questa promozione, la Ternana avrebbe affrontato squadre come Juventus, Milan e Inter. Squadre che non solo dominavano l'Italia, ma andavano bene anche in Europa, come dimostrano la vittoria del Milan nel 1969 e le finali di Inter e Juve nel 1972 e nel 1973. Non è un caso, che in tutti e tre gli anni, l'altra finalista di Coppa Campioni sia stata l'Ajax di Johan Cruijff. Il gioco era lo stesso. Passaggi brevi, scambi di posizione, far correre l'avversario. Il gioco di Viciani era stato "plagiato", ma con maggiori soddisfazioni. Il calcio olandese vincerà quattro Coppe Campioni di fila dal 1970 al 1973 (con Feyenoord e poi le tre dell'Ajax), oltre a sfiorare la Coppa del Mondo nel 1974 e nel 1978. 
Viciani se ne andrà a fine campionato, dopo la retrocessione, per poi tornare nel 1981 e ancora nel 1988, senza ottenere più risultati di prestigio.
L'attuale tecnico delle Fere, Domenico Toscano, ha detto: "Terni è una città operaia, qui si vive di lavoro e sacrificio, se volete indossare questa maglia con onore per lei dovrete lavorare e sacrificarvi". Forse è proprio per questo che la Ternana di quegli anni ottenne quei risultati. Perché era una squadra di gregari, di operai disposti a sacrifici. Non erano dei campioni, erano degli uomini che giocavano a calcio. Un calcio nuovo e rivoluzionario, capace però di restare umile e di premiare il sacrificio. Un calcio in cui la città di Terni ha saputo rispecchiarsi e di cui si è innamorata a tal punto da seguire la squadra ovunque.



L'Ajax de nojandri era questo: una squadra umile e con tanta voglia di lavorare, guidata da un grande maestro del calcio come Corrado Viciani. Nei libri di storia forse non la trovate, ma quando guardate Busquets, Xavi e Iniesta fare quei mille passaggi prima di servire quello decisivo a Messi, immaginateveli con una maglia rosso-verde addosso e provate a rievocare gli anni d'oro della Ternana. Oppure, più semplicemente, guardate qualche partita di Serie B quest'anno, sperando che grazie a questo post vi sia venuta un po' di simpatia per questa squadra. Una squadra che i tifosi continuano tutt'oggi a seguire ed amare, sperando che nel giro di poco tempo le sfide con Juve, Milan ed Inter tornino ad essere sfide di Campionato.


Un grazie a Nicolò per avermi chiesto di scrivere sulla squadra della sua città, e per aver creduto nelle mie capacità 

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