sabato 15 febbraio 2014

Tre giorni tristi

Gli anni passano, d'accordo, ma quando muore qualcuno d'importante nel mondo del calcio fa sempre un certo effetto. Le persone legate al pallone sembrano immortali, quasi circondate da un'aurea di immortalità. Invece, ovviamente, non è così. Sono esseri umani come tutti noi e, prima o poi, arriva il momento anche per loro di andarsene. E da un anno che è iniziato con la morte di Eusébio, uno dei più grandi delle storia, si spera solo che la striscia non continui. Purtroppo, negli ultimi tre giorni, sono venuti a mancare tre personaggi che, a modo loro, hanno contribuito alla storia del football: Corrado Viciani, Richard Møller Nielsen e Sir Tom Finney, scomparsi il 12, il 13 e il 14 febbraio. Va bene, uno classe 1929, l'altro 1937 e il terzo 1922, ma dispiace comunque. Dispiace soprattutto pensando all'apporto che hanno saputo dare al calcio. Viciani ha portato la Ternana in Serie A, reinventando il modo di giocare in Italia. Richard M. Nielsen è riuscito a portare la Nazionale Danese sul tetto d'Europa nel 1992. Un Europeo a cui non doveva nemmeno partecipare, ma che è riuscita addirittura a vincere grazie all'esclusione della Jugoslavia per cause belliche. Sir Tom Finney ha passato tutta la sua carriera al Preston North End, segnando 210 gol in 473 partite. In Inghilterra è una leggenda, avendo segnato 30 gol in 76 caps con i Three Lions, con cui ha partecipato ai primi Mondiali degli inglesi nel 1950. 
Insomma, se ne sono andate tre grandi figure della storia del calcio.




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